GAS Lucca Mattaccio

SOLUZIONI PER LE CONSEGNE DURANTE L'EMERGENZA CORONAVIRUS

si accettano proposte

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    -L'emergenza coronavirus sta attraversando anche il mondo dei GAS.
    Tutti sanno che i GAS sono importanti in questo delicatissimo momento perché, oltre a garantire un approvvigionamento sicuro di generi alimentari, hanno altre funzioni sociali: ad esempio, impediscono che i piccoli produttori locali affrontino da soli questo momento

    -Le cose, però, non sempre vanno come vorremmo e così non esiste un riconoscimento ufficiale dei GAS come punto distribuzione di prodotti alimentari. Alcuni GAS, non sapendo che pesci prendere, hanno deciso di chiudere i battenti, altri come noi hanno deciso di continuare

    -La rete italiana dei GAS si è attivata ed in questo periodo c'è un confronto serrato sulle azioni da intraprendere per mettere in sicurezza le consegne ed anche per giustificare gli spostamenti dei gassisti. Stanno girando vari documenti.La scorsa settimana ve ne ho girati alcuni, da portare al seguito e domani vi comunicherò se questi sono confermati o ne servono altri (intendo oltre alla classica autocertificazione)

    -La cosa più importante, però, sarebbe ottenere un riconoscimento ufficiale dei punti consegna da parte dell'Amministrazione Comunale. Nei giorni scorsi mi sono attivato anche per questo. Sembra che ci sia la volontà di riconoscerci ... stiamo attendendo una risposta

    -Ma non basta, in questo periodo si è diffuso anche un clima di caccia all'untore ed alcune persone, in particolare a Sorbanello, hanno minacciato di mandare controlli per verificare la correttezza delle operazioni di consegna (ho infiocchettato un po' la cosa, ma... i toni sono proprio minacciosi). Evidentemente sono persone che non conoscono i GAS e non vogliono conoscerli, visto che non si sono mai presentate e proprio ieri hanno appeso una lettera anonima sulla porta a Sorbanello.
    Per questo motivo, mercoledì sposteremo di qualche metro le consegne a Sorbanello in attesa di avere un qualche documento ufficiale da mostrare alle autorità preposte ai controlli

    -Questo per dire: se crediamo nella causa del GAS questo è il momento di andare avanti, c'è chi ha rischiato molto più di noi per una causa giusta. Però azioni non ponderate possonoo essere controproducenti e rischiano di minare le basidel castello che stiamo cercando di tenere in piedi. Anche per questo abbiamo congelato le consegne in cui vengono movimentate quantità impegnative (in realtà, poi, in questo periodo le arance come spegava Monica, non partono nemmeno).

    -Quello che riusciamo a gestire, però, proviamo a portarlo avanti. Per vedere se una cosa è possibile o meno, però, è necessario capire come può essere gestita. Nel caso del parmigiano, ad esempio: viene consegnato tutto a Giorgio? Poi, dove lo porta? CFhi ci srta alle consegne? E' possibile mettere una persona che si occupa solo di parmigiano in manoera da non ingolfare la fila delle verdure? Insomma direi che è sulle soluzioni possibili che dovremmo confrontarci.

    RISPONDETE QUI SOTTO

    renato b813c8f644c19fd44726f58799c8c089
     
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    So che Giorgio ha dei problemi con le mail, infatti per lui le invia spesso Lisa, per questo motivo vi incollo qui sotto quello che Giorgio aveva proposto, da valutare se fattibile


    "L'azienda MontagnanaBio non può consegnare; c'è la possibilità di ricevere il parmigiano tramite corriere. Potrei riceverlo io e poi trovare un modo per smistarlo nei vari punti ad esempio tramite i nostri produttori di verdura. Che ne pensate ? Il costo è di 37.8 euro.

    saluti giorgio bigongiari"
     
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    Non ho ben capito quale sia il giro che i vari produttori fanno ma non sarebbe meglio che il parmigiano sia ricevuto da qualcuno che ritira a sorbanello? per esempio potrei riceverlo io che ritiro e consegno a sorbanello mentre giorgio ritira a s.anna dove finiscono le consegne.
    Mi sembra di aver capito che alcuni produttori fanno il solito giro sorbanello, tempagnano, s.anna ma per paganico come facciamo?
    c'è un produttore che da sorbanello arriva a paganico? oppure c'è un produttore che potrebbe passare da sorbanello prima di andare a paganico?

    lorenzo
     
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    Anzitutto ringrazio Renato per l'intensa attività che continua a svolgere per tutti, nonostante sia molto complicato per lui che non vive nemmeno a Lucca.

    Quanto al merito della questione, ritengo che se non riusciamo a superare questo momento restando fermi sui nostri principi, tanto vale che lasciamo perdere e chiudiamo i battenti anche noi, ma per sempre, non solo per la "emergenza".

    Il discorso del parmigiano potrebbe effettivamente risolversi indirizzando il corriere non a casa di Giorgio ma al punto di consegna in cui i produttori arrivano per primi e - sempre che almeno uno di loro sia disposto - a inserire formaggio ecc. insieme alle loro cassette.

    Al punto di ritiro, come suggerisce Renato possiamo anche mettere una persona dedicata a distribuire solo formaggi.
    Io sono disponibile a farlo per Sant'Anna.

     
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    Scusami tanto Renato, se ho scatenato una marea di mail per via del parmigiano. Da ora in poi cercherò di utilizzare il forum.
    Ma posso mandare un messaggio preciso che riguardano la consegna via email ? Stamattina Giorgio mi ha chiesto di inviare questo avvertimento:

    con ogni probabilità la consegna verrà effettuata mercoledì 8. Per i residenti in città mi contattino telefonicamente (no messaggi) al 333 6069853.


    p.s.
    Giorgio riceverà il parmigiano a casa via corriere. Poi credo che pensava di chiedere l'aiuto di Valter per portare i pezzi a Tempegnano e Sorbanello. Ho offerto di andare a prendere i pezzi per S Anna, siccome ho detto a Antonella che posso coprire i turni finche non finisce questa maledetta quarantina.
     
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    Credo che diversamente da quanto accaduto in questa prima fase di emergenza, dovremmo spingere il Gruppo di Acquisto Solidale verso molti più ordini del solito.

    E' un tempo in cui gli acquisti sono più che mai concentrati nella GDO e credo che la nostra azione dovrebbe andare in direzione opposta. Non so voi, ma mi trovo ad uscire da quei luoghi ora più che mai surreali con un carrello stracolmo, dopo aver consumato tantissimo tempo, al punto da non avere nemmeno la voglia di comprare qualcosa in un negozietto o in una bancarella; pochi giorni fa' mi è accaduto di vedere proprio questo, tornando dalla Coop mi sono accorto che c'era nel mio paese il mercatino della Coldiretti, consapevole dei limiti di tale mercatino ho pensato che meritava integrare la mia spesa di qualche acquisto lì e mi sono sorpreso che in quel mercatino normalmente abbastanza frequentato c'ero solo io, che peraltro in genere non lo frequento, e un'altra cliente abituale. Mi domando allora se ha un senso tutto questo: infilarsi in grandi capannoni pieni di scaffali, corridoi e persone timorose attente come me a non incrociarsi, che talvolta si guardano anche con sospetto, dove i rapporti umani già prima superficiali ora sono quasi del tutto azzerati, figuriamoci poi se qualcuno ha il tempo anche solo di immaginare i volti e le mani di chi li ha prodotti e confezionati.

    E tutto questo come consumatore, ma immaginiamoci invece quei volti e quelle mani di cui parlavo, ai volti e alle mani di chi ora si trova barriere e ostacoli, a volte insormontabili, a resistere ed a tenere in piedi la propria azienda, a continuare a valorizzare la propria buona terra, le proprie speranze e le persone che ci campano con dignità.

    Dovremmo quindi rilanciare, perdersi meno in chiacchiere, comprese le mie, cominciando a fare una analisi dei nostri acquisti attraverso la GDO, non mi interessa sapere cosa ciascuno di noi compra, ma ciascuno per proprio conto può agilmente pensare cosa compra lì e rimettersi a pensare chi potrebbe fornirci gli stessi prodotti attraverso circuiti più sani e di valore; come molti di voi sanno, non mi interessano prodotti eccellenti, mi interessa e credo che dovremmo cercare di interessarci a quei produttori che comunque cercano di resistere per fornire prodotti simili a quelli della GDO ma prodotti con un pochino più di rispetto della natura e delle persone.

    Cosa ho comprato l'altro giorno in quel capannone travestito?

    Perdonatemi, non mi interessa e non mi posso permettere tanti sfizi, perché non so dove finisce il mio buon stipendio, ma alla fine del mese spesso finisce. A me serve pasta, riso, farina 0 e 00, formaggio, mozzarella, ricotta, latte, yogurt, burro, olio, biscotti, carne di tanti animali diversi, ogni tanto pesce (senza esagerare), tanti legumi, tanta verdura molto varia, suvvia un po' di succhi di frutta, buona birra, vino da tavola e chissà quante cose mi son perso. Me ne serve tanta perché, boh forse abbiamo dei trinciastrocchi negli stomachi, ma chessò quello che recupero dal gas è una minima parte non come tipologie ma come quantità.

    Allora ripartirei dagli essenziali,per quello mi sono arrabbiato quando è stato soppresso l'ordine della pasta, in assoluto è tra i prodotti che gran parte delle famiglie italiane consuma maggiormente e la parta IRIS viene prodotta da una buona azienda, ormai industrializzata, ma ancora sana, a un prezzo concorrenziale con prodotti di altre aziende non biologici di qualità. L'ordine è ormai semestrale e se si perde un semestre si va alla Coop e ci si trova un carrello ancora più carico del solito.

    Ferme restando le azioni utili per liberarsi di ostacoli burocratici, per le quali ringrazio, ritornerei all'abc dell'acquisto; ripartiamo da:
    - la pasta, quella semplice, essenziale di aziende sane come Iris
    - la carne, di produttori locali come quella del Marovelli, semplice e in fondo anche conveniente;
    - il latte, non si può recuperare sul posto?
    - i biscotti, oddio quanti ne compro mio figlio ne consuma quantità industriali e infatti sono tutti di produzione industriale; vabbé in questi giorni mi diletto a fare qualche dolce e magari ne serve qualcuno meno, ma insomma se trovassimo un produttore in stile Iris o ancora più semplice non sarebbe male
    ecc...
    Va bene anche il parmigiano o le arance, ma a parte che del parmigiano avevo fatto scorta l'altra volta per ammortizzare meglio le spese dell'ordine, perché diciamo al verità quel parmigiano non è proprio economico e con 10 euri in più per ogni persona che lo acquista era già piuttosto caro, è sempre buono avere questi prodotti quotidianamente molto consumati.

    Se alla fine presso la GDO riuscirò ad andarci una volta al mese, anziché tre volte a settimana, beh allora se ne può ancora parlare, per ora siamo ad anni luce e in questo momento pare pura fantasia.

    Se il GAS va in quella direzione potrebbe interessarmi ancora.

    Un abbraccio, magari uno di quegli abbracci veri. Ciao
    Corrado



    PS se vi serve un rompicoglione così non lo so, ma per un po' v'è toccato a voi.

    Edited by Corrado e Francesca - 2/4/2020, 09:00
     
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    Buongiorno, sono d'accordo anch'io che in questo momento, seppur difficile, sarebbe importante andare in controtendenza e cercare di ampliare ulteriormente gli approvvigionamenti tramite il GAS, privilegiando quello che può essere prodotto localmente.

    A noi la verdura delle cassette basta abbastanza per la settimana, ora come ora, anche se di solito gli ordini spot di Nicobio li facciamo sempre, e d'estate ci aggiungiamo qualche ortaggio autoprodotto. Però per esempio di frutta ne consumiamo di più e quando manca la prendiamo nella grande distribuzione, biologica o meno che sia, per non parlare di pane (in questo momento ci manca molto quello degli amici di Campia) e prodotti da forno, pasta e altro fino ad arrivare ai detersivi e ai generi di necessità per la casa.

    Forse, sull'esempio di Corrado, potremmo fare un sondaggio interno e capire quali prodotti compriamo di più nella grande distribuzione, con l'obiettivo di arrivare progressivamente a soddisfare il nostro fabbisogno tramite GAS e, perchè no? cercare produttori locali anche di cose mai avute prima dal GAS o creare i presupposti perchè nascano nuove realtà produttive locali e di qualità.

    Io credo che la difficoltà dello smistamento degli ordini più impegnativi possa essere superata con un'attenta organizzazione e la buona volontà di alcuni volontari, appunto. Non posso troppo discorrere su questo in quanto fino ad oggi, per cause logistiche e di organizzazione familiare, non ho mai potuto aiutare facendo turni o corriere, ma il tema credo sia importante e spero in futuro di poter contribuire di più.

    Io credo che tutta la società umana si trovi ad un bivio, sta a noi scegliere se continuare ad avere paura ed obbedire a un sistema sempre più di controllo e di separazione, oppure avere coraggio e cercare di modificarlo puntando a nuove forme di organizzazione più solidali. Fino ad ora i GAS sono stati pionieri di questa seconda strada, esempio di autoorganizzazione efficace, ed è anche per questo che io e la mia famiglia abbiamo scelto di farne parte.

    Pertanto, insistiamo per farci riconoscere ufficialmente dal Comune, continuiamo a rispettare scrupolosamente tutte le regole anti contagio fino a che questa emergenza non finirà, dopodichè non ci sarà più nessun pizzino minatorio che ci possa spaventare, e possiamo tranquillamente puntare al livello di prima o meglio potenziarlo e cercare, se necessario, anche nuovi partecipanti al GAS.

    Probabilmente questo stato di eccezione non sarà l'ultimo, usiamolo come palestra per affrontare altri momenti difficili senza disunirci. Ricordiamoci che stiamo dando un esempio per far vedere che le alternative ci sono e sono concrete. Anche da questo può dipendere il cambiamento generale.

    A presto,

    Roberto
     
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    Sono d’accordo sia con Corrado che con Roberto! Iniziare adesso, però, a cercare altri produttori per riuscire a prendere La maggior parte dei prodotti tramite GAS per ridurre l’approvvigionamento dalla grande distribuzione ( ad esempio per latte, carne, ecc) penso sia difficile perché ora è tutto più complicato ma se ci troviamo d’accordo e prendiamo una decisione comune potrebbe essere un inizio per future collaborazioni.
    Speriamo che tutta questa emergenza finisca presto.
    Viviana
     
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    Sono moltissssssimo contentisssssimo delle appassionate dimostrazioni di amore verso il GAS che si sono manifestate in questo spazio di discussione.
    Vedo rilanciare argomenti che ci hanno accompagnato dal giorno della nascita del nostro GAS e che riemergono periodicamente.
    Dovremmo cercare di dare un seguito a queste proposte, aprendo un confronto tra tutti noi.

    Il fatto è, però, che questa specifica discussione era stata aperta per altri motivi e cioè per
    cercare risposte ad una serie di problemi nuovi che la situazione Coronavirus ci ha scaricato addosso.
    Le persone che si alternano per coprire i turni alle consegne (e che tra l'altro sono quasi sempre le solite) hanno fatto notare che, per garantire le condizioni di sicurezza imposte dall'emergenza attuale, diventa necessario rinunciare ad alcune consegne difficili da gestire... a meno che non si riesca a cambiare qualcosa.

    Quindi, la risposta pertinente alla questione specifica non può essere: "il GAS è bello, importante e dobbiamo allargare gli acquisti".
    Questa volta, se vogliamo allargare gli acquisti, è necessario, fare anche il passo successivo e lanciare proposte sul "come fare".
    Giusto per fare un esempio, una risposta poteva essere:
    "Propongo di gestire la consegna della pasta in questa maniera: mi offro volontario per andare a ritirare l'ordine del corriere; poi troverò altre due persone disposte a portare gli scatoloni a casa; poi il mercoledì successivo ci divideremo l'organizzazione delle consegne nei diversi punti ritiro come segue ....; nel caso che gli ordini siano troppo consistenti, spalmeremo le consegne su due o tre settimane, seguendo l'ordine alfabetico... o altre cose simili". Questo è solo un esempio... se ne possono immaginare mille altri

    Nel nostro caso i produttori ci sono già ed abbiamo con loro rapporti pluriennali consolidati, quindi la strada è aperta.
    Per andare avanti, oltre alla passione ed alla volontà, ora più che mai c'è bisogno di collaborazione diffusa e organizzazione.
    Non è una missione impossibile, mi sembra di percepire nuove disponibilità ed anche più voglia di approfondire le cose.
    Benvengano le proposte
    Ciao
    renato
     
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    Ciao Renato, capisco il tuo invito al pragmatismo, nel presente.

    Quello che avevo ipotizzato come possibile allargamento del GAS lo intendevo ovviamente nel "dopo", ovvero cessata l'emergenza.

    Però il discorso del sondaggio sui prodotti in più si potrebbe già fare, o rilanciare, visto che periodicamente mi sembra che qualche richiesta del genere sia già stata fatta.

    Per quanto riguarda l'organizzazione delle consegne più impegnative, mi viene in mente questo: se qualcuno di buona volontà che riceve gli ordini a casa sua o in uno dei punti di distribuzione (in questo caso l'ideale sarebbe una persona che ci vive realmente vicino e lo può raggiungere anche a piedi), si incaricasse di riceverli e smistarli sul posto, non si potrebbe chiedere a uno dei produttori delle verdure che magari ha un furgone capiente (non so se Dones o Bandoni), se li può ritirare e distribuire nei vari punti di consegna insieme alle sue cassette?

    In questo modo la persona che riceve e prepara i prodotti è vero che si fa un mazzo tanto ma non ha contatti con nessuno tranne il corriere che glieli porta (ma mentre scarica si può tenere a distanza), e ovviamo al problema della distribuzione nei vari punti di consegna grazie ai produttori di verdura che farebbero da mini corrieri locali.

    Non so se ciò è possibile oppure ho trascurato qualche aspetto fondamentale, ditemi voi.

    Ciao

    Roberto
     
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    Secondo me l'unica soluzione è chiedere ai corrieri di portare i prodotti (arance, pasta, ...) già smistati per le quantità richieste nei 4 punti di smistamento, come fossimo 4 clienti.

    Per il resto, mercoledì scorso è già passata la macchina della Polizia municipale, si sono girati verso di noi e non si sono fermati.

    A presto
     
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    Rispondo a Roberto.
    Caricare i prodotti del fornitore A sul furgone del produttore B
    non è possibile, nel senso che non è ammesso dalla legge
    Lo facciamo talvolta, ma questo è motivo di "contestazione" da parte delle autorità preposte ai controlli
    anche in tempi normali.
    Il furgone regolarmente autorizzato al trasporto di prodotti alimentari
    può trasportare soltanto quelli del proprietario del mezzo o, in caso che
    chi trasporta abbia anche la licenza per commerciare prodotti altrui,
    è necessaria una fattura di acquisto ed una di vendita.

    Due settimane fa, c'è stato un controllo al punto consegna di Sant'Anna
    Hanno controllato il mio furgone, documentazione etc
    Tutto a posto, ma il controllo è stato meticoloso ed è durato una ventina di minuti.
    L'unico rilievo che mi hanno fatto è stato per le 3 cassette di verdura che avevo
    in cabina. Ho spiegato che le avevo acquistate per me e, visto che erano
    in cabina e non nel retro tutto è andato bene.
    Se fossero state nel cassone... non so
     
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11 replies since 30/3/2020, 18:54   185 views
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