GAS Lucca Mattaccio

Ricetta Barbe di Prete con pollo ruspante

vecchia ricetta lucchese

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    Sono Daniela Sodini, la mamma dei Fratelli Bandoni fornitori di verdura per il gruppo GAS.

    Questa settimana abbiamo messo nelle vostre cassette una piccola fornitura di Barbe di Prete, una verdura autunnale gustosissima, molto diffusa in Toscana negli anni passati ma che negli ultimi anni si è un po’ persa nei consumi delle famiglie. Non è ancora un presidio slow food, forse perché ha un consumo strettamente locale, ma avrebbe tutte le caratteristiche per farne parte. Scopritele insieme a noi con la ricetta che vi illustro di seguito


    LE BARBE DI PRETE
    I francesi la tengono in grande considerazione, in francese si chiama ‘salsifis’,da noi quasi nessuno al di fuori della Toscana, ne fa uso.
    La famiglia è quella delle Asteracee o Composite, la stessa dei carciofi, dei Topinambur ma anche delle margherite, del tarassaco.
    Ne esistono di due tipi: scorza bianca e scorza nera. La scorza bianca si riconosce dalla scorzo nera, per la buccia più chiara, i fiori, che sono tra il lilla e il violetto anziché gialli e per il sapore quasi per niente amarognolo. In terra Lucchesia è considerata una vera prelibatezza. Quelle che abbiamo riservato al gruppo GAS sono logicamente delle scorza bianca.
    Attenzione, non confondere le scorzonera/bianca, o barbe di prete, con la barba di frate o di cappuccino che è tutt’altra cosa.
    Possiede proprietà depurative e fornisce un buon apporto di calcio, fosforo e potassio, è molto ricca di fibre e poverissima di calorie.
    E’ un po’ noiosa da preparare perché macchia le mani, come i carciofi ma assai di più, pertanto è imperativo l’uso di guanti per mondarla e tagliarla.
    Solitamente si trova al mercato a partire da fine Settembre o Ottobre/Novembre.

    Questa la ricetta che preparava la mia mamma per mio padre quando lo voleva fare contento e quindi per me è un significato particolare: mi ricorda la mia infanzia:
    ‘barbe di prete’ con il pollo.
    Un mazzetto di barbe di prete (circa 500 gr.), un pollo ruspante del pollaio, salvia, e due o tre pomodori maturi, aglio, sale e peperoncino a piacere basteranno per tre o quattro persone.
    Per prima cosa tagliare il pollo a pezzi e cuocerlo in una pentola capiente con aglio, salvia e poco olio. La cottura deve essere a fuoco vivo.
    Togliere il pollo e nel solito olio mettere a cuocere a fuoco vivo le barbe di prete che vanno preparate nel seguente modo: accorciare le foglie lasciandone solo dieci centimetri, eliminate le più esterne e sciupate lasciando solo le più tenere, grattare poi le radici per eliminare la parte più superficiale. Durante la cottura, a bisogno, aggiungere un poco d’acqua.
    Quando sono quasi cotte aggiungere due o tre pomodori maturi o anche di più a piacere, fare soffriggere un po’ e unire il pollo per concludere la cottura.
    Il piatto non deve comunque risultare troppo ricco in pomodoro al fine di evitare la copertura dei sapori.

    Questa invece la mia versione veloce e light:
    Seguire la ricetta precedente cuocendo solo le barbe senza il pollo. Risulteranno gustose anche da sole.

    Daniela
     
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